Educinema/2020
Il Progetto Educinema nasce nel 2004, per iniziativa dell’Associazione di cultura cinematografica “Il Labirinto”. In quel periodo “Il Labirinto” gestiva la omonima multisala cinematografica, nel quartiere Prati di Roma e già si poneva con molta evidenza il problema di una scarsa presenza del pubblico giovanile nella affluenza al cinema di qualità, che pure aveva contribuito a formare generazioni di spettatori (e giovani cittadini), tra gli anni ’60 e ’70.
La formazione del giovane pubblico scolastico, di età 14/18 anni, sembrava quindi la strada maestra per riannodare i fili di un discorso interrotto tra il Cinema e il suo pubblico, un passaggio di testimone che ancora era possibile, tra l’ultima generazione che si era educata all’arte della visione nella sala di un cinema e le nuove generazioni, che si erano formate piuttosto nell’immaginario televisivo degli anni ’80 e successivi. Grazie al sostegno della Regione Lazio e ad una specifica legge di promozione della cultura audiovisiva, iniziò in questo modo l’attività dei laboratori di didattica presso moltissimi Licei e Istituti tecnici di Roma e provincia.
In quindici anni il Progetto ha interessato oltre trenta istituti scolastici, circa 3.000 studenti, cinquanta insegnanti e trenta professionisti, tra registi, operatori, formatori esperti di didattica audiovisiva e produzione ultraleggera di brevi documentari o mini fiction, elaborate dagli stessi studenti, assistiti dai docenti interni e dagli esperti di Educinema. In cosa consiste il programma didattico? In realtà si tratta di un modulo di base, composto di 40 ore, suddivise tra la critica e la storia del cinema e la ideazione/realizzazione di brevi filmati. Il modulo base è stato progressivamente adattato alle specifiche situazioni scolastiche, al grado di coinvolgimento di docenti e studenti, alle innovazioni suggerite dall’esperienza e dallo studio di analoghe iniziative di formazione audiovisiva, condotte in Italia e in Francia.
Con la Cinemateque Francaise di Parigi vi è stato un importante scambio culturale, comprese ripetute visite di rispettive delegazioni, a Parigi e a Roma. Inoltre ha fornito ulteriore motivazione e auto coinvolgimento il fatto che alcuni Corti scolastici abbiano ottenuto importanti riconoscimenti e che, in alcuni casi, essi abbiano contribuito alla realizzazione di documentari narrativi di forte impatto tematico e spettacolare, come nel caso di “Fratelli d’Italia” (2008), per la regia di Claudio Giovannesi, “La Busta Gialla” (2011 ) e “Il mio futuro è adesso” (2012), entrambi diretti da Camilla Ruggiero.
Tra i docenti che hanno collaborato attivamente al Progetto (e alcuni di essi ancora vi collaborano) vogliamo citare: Claudio Tanari, Elisabetta Pastorboni, Patrizia Camilli, Maurizio Molisani.
Tra i molti formatori, registi e tecnici che hanno collaborato in questi dieci anni, vanno menzionati in modo speciale: Ernesto G. Laura, Alessandra Guarino, Raffaele Rivieccio, Giacomo Ravesi, Simone Moraldi, Camilla Ruggiero, Stefano Landini, Domenico Di Stilo, Claudio Giovannesi, Andrea Rusich, Stefano Pierpaoli.
Cosa sarà di questa progettualità negli anni a venire? In realtà non lo sappiamo, tante sono le variabili e le incertezze che ancora condizionano le buone pratiche di animazione culturale, sia presso gli Enti locali, che presso gli istituti scolastici. Quello che possiamo dire è quello che si potrebbe (o si dovrebbe) ancora fare. Si dovrebbero mettere a sistema, all’interno di un nuovo perimetro della didattica, tutte le forme di conoscenza e produzione linguistica, con particolare riferimento ai linguaggi e alle tecnologie dell’audiovisuale. Regioni ed Enti locali dovrebbero consolidare le esperienze di formazione e produzione audiovisiva, consentendo la costruzione di reti collaborative permanenti, tra i luoghi classici della fruizione audiovisiva (cinema, musei, televisione) e i luoghi più aperti e permeabili alla condivisione e alla trasmissione del sapere (scuola, biblioteche, siti web, canali tematici, social networks). Se e quando tutto questo accadrà, può essere che l’Associazione ” Il Labirinto” e il Progetto Educinema ci saranno, probabilmente attraverso l’opera di alcuni dei tanti ragazzi che ci hanno seguito lungo questo complicato cammino.